L'Heuphorbia pulcherrima, conosciuta più comunemente come Stella di Natale, è la pianta ornamentale che più colora le festività Natalizie nel mondo.
È originaria del Messico dove cresce spontanea e raggiunge anche i 3-4 metri d'altezza e le sue foglie si colorano di rosso in inverno.
Da storia tramandata oralmente, la Stella di Natale sarebbe stata trovata, per la prima volta, dall'imperatore azteca Montezuma a Taxco nel sud del Messico, il quale portò dei rami recisi nel giardino del suo palazzo per decorarlo.
Per gli aztechi, la Cuetlaxóchitl, (nome con cui questa pianta veniva chiamata dai "mexicas" e che significa "Fiore che marcisce", oppure "Fior di Cuoio"), era preziosa. Il suo colore intenso simboleggiava il sangue dei sacrifici che gli indigeni offrivano al re sole affinché rinnovasse la sua forza creatrice, di modo tale che l'universo intero continuasse la sua marcia.
Inoltre, questo meraviglioso fiore, rappresentava per questa civiltà l'anno che finiva e la purezza che rinasceva nelle sue foglie rosse quando iniziava il nuovo ciclo annuale. Loro reputavano che tutto doveva morire per poi poter rinascere in un'altra fase.
Sarà solo nel secolo XVII durante il colonialismo e l'evangelizzazione da parte degli spagnoli che questi fiori saranno utilizzati da monaci francescani come decorazione cristiana nelle feste natalizie, tra cui la processione commemorativa del Natale, chiamata "Festa del Santo Presepe".
Sarà poi l'imprenditore Paul Ecke, agli inizi del 1900, a divulgare e vendere i rami recisi della Heuphorbia pulcherrima. Negli anni successivi il figlio, Paul Ecke jr., riuscì a mettere sul mercato questi rami come pianta ornamentale Natalizia; fino a quando i coltivatori conseguirono ad ottenere una piante d'appartamento. La loro stirpe ancora oggi la commercializzano in tutto il mondo coltivandola nel loro ranch in California.
Guardando la Stella di Natale vediamo che ha unico fusto da cui partono gli steli con delle foglie lobate il cui colorito van dal verde molto scuro al verde chiaro; queste foglie al tatto si sentono ruvide e hanno delle venature evidenti. Quelle che noi crediamo siano i fiori, effettivamente altri non sono che delle foglie che si colorano di un rosso accesso, anche se negli anni di fortunata coltivazione si hanno avute delle ibridazioni di diverse tonalità: rosa, salmone, bianco, fucsia, gialle, striate ... nel mondo oggi ne esistono circa 150 varietà
Queste foglie, simili a dei petali, sono dette bratee ed avvolgono la vera infiorescenza che si trova nella parte centrale. Fiori molto piccoli e di colore giallo o verde.
La pianta va sistemata in un luogo molto luminoso, ma non a diretto contatto con i raggi del sole e va tenuta lontano dalle fonti di calore onde evitare che le foglie si secchino. La temperatura ideale in cui tenerla dentro casa va dai 15 ai 18°, non di più.
Va innaffiata quando il terreno è quasi asciutto, visto che teme i ristagni d'acqua, stando attente a non bagnare le fogli.
Va innaffiata quando il terreno è quasi asciutto, visto che teme i ristagni d'acqua, stando attente a non bagnare le fogli.
Da questa pagina ho tolto la parte che si occupava della sua cura e su come farla rifiorire negli anni successivi creando tutto un capitolo a parte:
Infine non dobbiamo trascurare che gli aztechi oltre a considerare la Cuetaxóchitl
Ma soprattutto, per i medici aztechi, la Cuetaxóchitl aveva una rilevanza notevole per le sue proprietà curative.
Con le sue foglie veniva preparato un decotto per curare le malattie respiratorie, per la tosse e l'angina; inoltre veniva somministrato alle donne per aumentare la secrezione lattea sia in gravidanza che durante l'allattamento.
Mentre, il latte che fuoriesce dagli steli della pianta, si utilizzava per abbassare la febbre; come cicatrizante; per guarire le infezioni cutanee, le ferite ed i gonfiori dovuti alle punture di larve.
Queste informazioni vennero raccolte, nel periodo del colonialismo, da Frate Bernardino de Sahagún, che nei suoi libri descrisse gli usi e la cultura nāhua.
Città di Taxco (immagine presa da internet) |
Mentre negli Stati Uniti è stata dedicata una giornata in suo onore: il Poinsettia Day, che si celebra il 12 dicembre, data che coincide con l'anniversario della morte di Joel R. Poinsett.
Io purtroppo non sono mai riuscita a farla sopravvivere, ma terrò i tuoi consigli in mente per il prossimo anno!!
RispondiEliminaUn abbraccio!! Ho letto che vivi in Abruzzo, anch'io sai ?? ;)
Inartesy
Silvia non garantisco nulla!!! questo è quello che ho lette... neanch'io sono riuscita mai a farla sopravvivere, solo mia mamma è riuscita ad avere la stessa piantina, che ha sempre rifiorito, per 4 anni!!! Purtroppo non ho il suo pollice verde.
EliminaE sì, un tempo eravamo più vicine, abitavo a Francavilla. Adesso da un bel po' di anni sono in un paesino in provincia di Pescara.
Un abbraccio fortissimo e buona giornata.