Mentre faccio avanzare i Re Magi verso la Grotta del mio presepe inizio ad avere una certa nostalgia. Sono alla soglia del 6 gennaio e anche quest'anno sento che le festività devono ancora arrivare.
Quante tradizioni perse, quanti avvenimenti non si festeggiano o non esistono più e soprattutto quanti non li ho vissuti ...
Sono due anni che questa pandemia ci nega e ci proibisce, e quante volte siamo noi ad evitare incontri, cambiando cosi completamente le nostre vite.
Io spesso mi tuffo in ciò che ho fotografato negli anni. Tra queste ho rivisto con piacere quelle scattate durante le festività in famiglia e anche andando in giro per i paesini o le città.
Come quelle che ho immortalato e filmato nel presepe vivente di Vicoli nel 2014 (oggi ci sembra improponibile da replicare!).
Faccio un altro salto e, mentre mi lascio traportare dalla musica della zampogna e dalla ciaramella per le vie del centro storico di Catignano, diversi cartelli avvertono che mi sto immergendo nella 2° edizione Presepi in luci: "Nessuna notte sarà come questa. Che emozioni quelle luci, quelle voci. Il bagliore mi ha condotto fino alla stalla per vedere il piccolo...". Mi sposto da un presepe all'altro, anche qui che fantasia! gomitoli di lana che si trasformano; cestini di vimini che racchiudono la Natività; biscotti che si animano di vita.
Distolgo questi tristi pensieri e continuo a fare una carrellata tra tante creazioni accorgendomi che, tanto per i bambini come per gli adulti, il presepe è una passione fatta di tradizioni rimandate, di ingegnosità e laboriosità.
Quindi mi rituffo nelle vie affollate del rione di S. Giorgio Armeno a Napoli per entusiasmarmi, in ogni dove, nel mondo infinito del PRESEPE NAPOLETANO.
È una magia che si svela in ogni bottega dove i maestri presepali confezionano statuette a mano di ogni tipo e non solo religiose. Da scegliere tra esse fondamentale è il pastorello dormiente Benino. Perché senza di lui che lo sogna, il presepe non esiste; e nel suo sonno si realizza ancora una volta il miracolo del Natale.
E come diceva Edoardo De Filippo nella sua opera teatrale "Natale in casa Cupiello"
VE PIACE O PRESEPE??!!
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