Dalla mia finestra vedo e non vedo quello che sta succedendo nell'orto. In questi due mesi ho immaginato e visto solo i risultati della sua evoluzione....e purtroppo continuo ancora a farlo ed è dura non poterne prendere parte attiva. Ed anche se ho un po' di documentazione fotografica degli anni passati e tanto tempo libero per scrivere manca completamente lo stimolo; mi sento come se fossi del tutto estranea alla vita della "Granja"...quasi quasi sono tornata una totale "cittadina".
Questo non é più possibile, bisogna che mi dia uno scossone violento e nel farlo riparto da un prodotto tipico abruzzese, nello specifico del chietino: il peperone dolce " Paesanello di Altino", chiamato in dialetto "a cocce capammonte", nome più che appropriato dato dalla particolarità con cui crescono i suoi frutti rivolti verso l'alto.
Come tutti i peperoni vanno seminati in serra nei mesi tra dicembre - marzo con luna crescente; mentre i mesi più indicati per seminare in semenzaio vanno da aprile - maggio sempre con luna crescente. Le piantine andranno messe a dimora, una volta che hanno formato un solido apparato radicale, siano alte 8-10 cm. ed abbiano due serie di foglie, ad una distanza di circa 35 - 40 cm. una dall'altra e a 70 - 80 cm. tra una fila e l'altra.
E' una pianta che può essere coltivata molto bene anche in vaso sul balcone, considerate che vuole tanto sole ed innaffiature costanti ma teme i ristagni d'acqua.
La loro raccolta avviene in tutto il periodo estivo, da giugno fino a settembre.
Si possono raccogliere sia verdi che al raggiungimento della loro maturazione, quando diventano di un rosso intenso, nelle giornate di luna crescente se li consumerete freschi, mentre sarà meglio raccoglierli con la luna calante se vorrete farvi delle conserve.
L'altra particolarità di questo peperone é che avendo una pelle molto sottile si presta per essere seccato e conservato in questo modo per tutto l'inverno.
Si confezionano delle serti che vengono lasciate a seccare all'aria aperta.
Tenete presente di mettere da parte qualcuno tra quelli più grandi e più belli, in modo tale di avere i semi da interrare la prossima stagione.
I paesanelli freschi vanno consumati sia crudi che cotti, mentre quelli seccati vengono macinati in polvere o anche più grossolanamente per essere utilizzati come aroma nella preparazione delle salsicce o della ventricina, oppure per i tradizionali spaghetti olio, aglio, peperone e peperoncino.
I peperoni secchi vanno anche tagliati a pezzetti e soffritti per accompagnare le sarde fritte e i "fùje e patàne" (verza e patate). Senza scordarci che sono impegnati nella preparazione di sagne e ceci, del baccalà, delle frittate, del .... l'elenco è lungo.
A Pescara e lungo la costa adriatica nei balconi delle case dei marinai non mancano le corone di peperone secco appese, ingrediente principale nella preparazione della zuppa di pesce.
E per finire una curiosità: ad Altino, a fine agosto, organizzano il Festival del peperone, con il "Palio culinario delle contrade" dove le sette contrade del paese si sfidano con diversi menù tutti rigorosamente a base di peperone ...data da appuntare e.....
da non perdere assolutamente l'anno prossimo!!!!
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