5 aprile 2022

navelli, ed il suo antico borgo medioevale



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Andando alla ricerca dell'Oro Rosso (lo zafferano) impossibile non arrivare alla Piana di Navelli nell'Aquilano. 
Di sicuro vi aspetterete che vi racconti tutto quello che ho scoperto ed imparato sullo "Zafferano Dop dell'Aquila", invece spero di sorprendervi, con parole ed immagini, sulla bellezza del suo borgo medioevale che domina dall'alto scrutando tutto l'altopiano.
Siamo giunti nel cuore dell'Abruzzo guidati da un cielo carico di nembostrati che, fortunatamente, piano piano si sono affievoliti. Permettendoci di abbandonare il bar della Piazza di San Pelino e di incamminarci  verso il borgo antico che racchiude in sé storie del passato e del presente intrecciati tra di loro.
Prova ne è che lungo la salita incontriamo Palazzi, edifici, muri, Porte, Chiese che rimarcano le sovrapposizioni delle diverse fasi architettoniche e storiche vissute a Navelli, che vanno dal Rinascimento, al Barocco e oltre. Un esempio è la Torre di avvistamento del Castello medievale che ha cambiato la sua funzione trasformandosi nella Torre Campanaria della Chiesa di San Sebastiano, chiesa che a sua volta fu costruita sui resti della primitiva Chiesa di San Pelino. 

  

Che dire poi del Palazzo Baronale "Santucci", costruito sulle vecchie rovine del Castello e finito intorno al 1630. Il Palazzo fu adibito sia come sede residenziale che come postazione difensiva, data la sua posizione strategica: sono ancora ben visibili le due garitte ai lati opposti del Palazzo. 
Con molto dispiacere non siamo riusciti a visitare il suo interno e ci siamo accontentati di girargli intorno arrivando sul cortile esterno dove si trova il pozzo-cisterna che comunica con quello del cortile interno del Palazzo.
 
  

Dal cortile posteriore si arriva alla Chiesa di San Sebastiano, che abbiamo trovato chiusa per inagibilità all'epoca in cui facemmo questa passeggiata, riuscendo a vedere solo la Scalinata dell'ingresso laterale esterno e la sua loggia, o al meno quello che, acutizzando la vista da sotto, ci permetteva di vedere. 
Di fronte alla Chiesa vi è l'Oratorio dell'Arciconfratenita del Gonfalone "La Casa della Madonna".
Spero tanto di poter dedicarle tutta una pagina intera, perché vi sono degli aspetti molto caratteristici che io stessa vorrei prima poter approfondire di più.

         


Tanti sono i segni del terremoto del 2009 che hanno segnato anche questo Borgo, trovando tanti palazzi, mura ed edifici messi in sicurezza e altri che stavano effettuando i consolidamenti con relative ristrutturazioni. 
Allora ci riproponemmo di ritornare ... e oggi siamo più che sicuri che è arrivata l'ora, per poterla ammirare nel suo splendore.
E proprio in questi giorni, vediamo Navelli prendere parte al concorso della trasmissione di RAI 3 "BORGO DEI BORGHI", e con questo abbiamo detto tutto, o no?
 
Comunque, facciamo un passo indietro e torniamo al cortile del Palazzo Santucci ed alla nostra visita, scendendo questa volta dalla parte sinistra, si arriva a Porta Castello. Intorno al '300, periodo dello splendore di questo Castello, questa porta, a doppio battente, si apriva all'interno di un'alta torre. 
Peccato che me ne sono accorta dopo di questa particolarità e nella foto non sono visibili tutte e due le arcate!
Attraversando Porta Castello ci immergiamo nella parte più antica del Borgo, dove ci colpisce una veduta spettacolare che da una parte da sui monti della Maiella

    

e dall'altra ad una lunga serie di scalini che ci fanno sperdere tra vicoli e vicoletti per poi arrivare a Via Urbana che costeggia tutto il Borgo. 
In questi vicoli ci vengono incontro il Palazzo Onofri, annesso a Porta Villotta, ed il Palazzo Mancini-Cappa-Francesconi che naturalmente, durante i tre cambiamenti di proprietà, ha subito numerose trasformazioni: notevole è la loggia rinascimentale e la Cappella di San Pasquale all'interno del Palazzo Cappa.

    


Sulla Porta Santa Maria, accesso occidentale al Borgo, si può vedere, su di un blocco di pietra, un'iscrizione in latino con al centro una mano aperta, emblema della famiglia dei Camponeschi, datato 1475.
Nel Borgo troviamo anche tanti angoli di vita quotidiana, come il Forno da Capo e lë Pilùccë, lastre di pietra concave dove gli asini, di ritorno dai campi, potevano abbeverarsi. 
Uscendo dalle mura poi ... e no!!! tutto questo e altro ancora dovete scoprirlo e vederlo VOI e ...
BUENA PASSEGGIATA!!!

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