Oggi è giusto una settimana che siamo senza corrente, e dico che possiamo ritenerci fortunati perché grazie al gruppo elettrogeno, per alcune ore al giorno, possiamo "illuminarci d'immenso", però ci sono tante famiglie che non hanno un gruppo e che ancora neanche l'acqua.....
Ci sarebbe tanto da dire in merito a tutto questo, però "qui" preferisco vedere e raccontare da un'altra angolazione ciò che stiamo vivendo. Come quando l'anno scorso, per dei problemi con le linee telefoniche, mi distrassi ricordando come comunicavamo in passato.
Adesso mi è venuto da pensare: come si stirava quando non c'era la corrente elettrica??
Luce, luce, luce...... allora si poteva vivere senza, felicemente alla luce di una candela.
Tra i ricordi lontani miei mancano totalmente tante esperienze, tra cui la stiratura, attingo però dai ricordi lontani di mio marito, ricordi offuscati e molto labili di bambino, fortunatamente la sua famiglia ci ha lasciato un ricordo molto reale, concreto e tangibile:
il "ferro da stiro" senza fili!!!! che per farlo funzionare era sufficiente sollevare il coperchio, prendere della brace dal caminetto, con questa riempici la parte interna, richiudere ed agitare.......come mi piacerebbe vedere personalmente come lo usavano, perché di domande me ne sorgono tante, tenendo conto che, essendo di ferro, non era il massimo della leggerezza!!! e che per far accendere bene il ferro bisognava fare dei movimenti oscillatori in modo tale da far uscire la cenere e ravvivare la brace interna. Allora mi chiedo: come lo sollevavano? dopo un po' che stiravano, non usciva della cenere che la brace andava formando? i panni bianchi, non si macchiavano? come lo regolavano per stirare le camice di seta? o i sintetici? senza il vapore, riuscivano a togliere ogni grinza? quanti panni riuscivano a stirare in questo modo? come.......
Come mi giudicherebbero, gli antenati di mio marito, vedendo che io questo ferro lo uso orgogliosamente come decorazione???
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